Piante da bacca: le 5 migliori per il giardino

Novembre è arrivato, finalmente la Natura riposa. Dopo lo spettacolo del foliage autunnale, con l’abbassarsi delle temperature e l’avvicinarsi dell’inverno, il giardino si riempie di nuove forme e nuovi colori attraverso alberelli e arbusti carichi di frutti dai cromatismi accattivanti. Ma quali sono le 5 migliori piante da bacca per il tuo giardino?

Esistono molte specie cosiddette da bacca che fanno al caso vostro: riaccendono lo spazio verde e rappresentano un motivo d’interesse sia nelle cupe giornate di pioggia che in quelle soleggiate.

Fra le tantissime disponibili, ne abbiamo scelte 5 fra le più belle, tutte disponibili nel vostro Centro di Giardinaggio di fiducia.

Piante da bacca: l'esempio della rosa rugosa

Rosa rugosa, bellezza 4 stagioni

Qual è quella pianta che è decorativa 365 giorni l’anno? Ma è ovvio, è la Rosa rugosa! A partire da maggio si riempie di fiori semplici (doppi in ‘Hansa’) ma grandi, a coppa, in taffetà color carminio (bianchi, rosa chiaro o rossi nelle varietà), prodotti fino ad agosto. Contemporaneamente si ammanta di interessanti foglie rugose verde smeraldo, che divengono giallo canarino in autunno prima di cadere. Dai fiori, già a partire da luglio, si formano i frutti, cinorrodi (commestibili) tondeggianti prima arancioni e poi rosso carico, che perdurano tutto l’inverno sui rami nudi, decorati anche dalle grosse spine vistose.

Indistruttibile, sopporta i geli più intensi e le estati più torride purché molto ventilate, resiste alle comuni malattie delle rose e si adatta perfino a terreni sabbiosi, sassosi o molto poveri. Si utilizza come esemplare singolo in un punto focale, in macchie o anche per siepi non alte ma fitte e riccamente spinose. Non richiede potature, se non di rimonda dal secco; datele però almeno 2 m di spazio intorno.

Arbutus e le piante da bacca

Piante da bacca: Arbutus, il tricolore in giardino

Verde come le foglie, persistenti e coriacee, con margine dentellato. Bianco come i fiori minuscoli ma riuniti in pannocchie pendule di campanelline, presenti da maggio fino a novembre. Rosso come i frutti, rotondi, granulosi e coloratissimi (inizialmente verdi, poi gialli-arancioni-rossi), da luglio a maggio, commestibili, di sapore dolce con retrogusto acidulo, anch’essi ambiti da numerosi uccelli, tra cui merli, tordi, gazze, ghiandaie, colombi e tortore (specie ideale per il birdwatching). Per la coesistenza di questi tre colori, nell’Ottocento il corbezzolo (Arbutus unedo) divenne il simbolo dell’unità d’Italia.

Cespuglio di 2 m d’altezza, va piantato in posizioni riparate dai venti. Preferisce un terreno acido, povero di sostanza organica e ricco di scheletro. Va annaffiato solo per i primi 2 anni dall’impianto. Non necessita di potature (dategli però 2 m di spazio intorno). Può vivere in contenitore, molto grande (min 50 cm ø).

Le bacche del mirto di Sardegna

Mirto, profumo di Sardegna

Quando si parla di Mirto si pensa subito alla Sardegna.

Arbusto rustico, tipico della macchia mediterranea, ha foglie verde lucido, molto aromatiche. I fiori, bianchi a cinque petali, che sbocciano di norma nei mesi di maggio e giugno, hanno un profumo inebriante e aromatico, simile a quello delle foglie. Spesso si verifica una seconda fioritura all’inizio dell’autunno, cosa molto apprezzata dalle api. le bacche si utilizzano per produrre il ben noto liquore di mirto.

Si sviluppa solitamente in zone costiere, ma non è raro trovarlo anche a poco più di 500 metri sul livello del mare. Predilige terreni poco fertili, ben drenati, in posizioni riparate dai venti freddi ed in pieno sole ed è ideale per arricchire il nostro giardino, per formare delle siepi o, magari, da piantare in vaso sul balcone.

Resiste ottimamente alla siccità estiva, oltre che al clima marino, ha una crescita molto lenta, è longevo e può diventare plurisecolare

Pante da bacca: i colori della nandina domestica

Piante da bacca: Nandina domestica, i colori dell’autunno in giardino

Con le sue foglie appuntite, di colore verde chiaro che virano al rosato in autunno e al rosso scarlatto in inverno, è utilizzata in giardino per realizzare siepi ornamentali o anche come isolata macchia di colore. E’ una pianta sempreverde che può essere coltivata sia in vaso che in piena terra, i suoi grappoli di bacche rosse, ideali per vivaci decorazioni natalizie, sono molto gradite dagli uccellini

Rustica, non ha particolari esigenze, sopporta bene il freddo e le gelate così come periodi di siccità anche prolungati in estate. L’esposizione in pieno sole esalta il colore delle foglie ma tollera anche la mezz’ombra. Ha un’ottima resistenza a parassiti e malattie

L'alloro e le sue bacche

Alloro, dal Nord al Sud, ovunque

Ecco una delle piante da bacca “a duplice attitudine”: a noi servono le foglie, preziosissime in cucina, mentre agli uccellini piacciono le drupe, ossia i fruttini neri dei quali tordi e merli sono golosissimi. E, sempre noi umani, con queste lucide “olive” dell’alloro (Laurus nobilis) ci possiamo preparare un delizioso e aromatico liquore casalingo, il laurino, tradizionalmente molto diffuso in Emilia-Romagna.

Di questo arbusto sempreverde o albero (fino a 20 m d’altezza) si conoscono bene le foglie coriacee, lanceolate, lucide, contenenti un olio essenziale. Passa invece inosservata la fioritura in marzo-aprile, con minuti fiori giallo-verdastri unisessuati portati da piante solo femminili o solo maschili (specie dioica).
Il consiglio è quello di acquistare in autunno un paio di piantine, una con frutti (femmina) e una senza (maschio), per avere la certezza della fruttificazione. Ancora meglio, pensate a realizzare una siepe di alloro, bella, buona e ottima frangivista e frangivento, nonché hotel per uccellini che vi troveranno anche rifugio per riposarsi e vi realizzeranno il nido.

In collaborazione con AICG

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